yo soy...

La mia foto
Pochi anni,poca esperienza,poca vita trascorsa,tanta voglia di fare ed esprimersi,combattere e vivere,vivere davvero,vivere credendo in degli ideali,battersi per la verità,l'uguaglianza,la giustizia,la libertà.

Come inizio

4-05-08
Ecco finalmente il mio blog pubblico,la transposizione di me stessa in un nuovo spazio:quello virtuale.Forse lo trasformerò in futuro in un mio piccolo giornale,come mi ha consigliato un'amica.Vedremo,ora iniziamo.

domenica 19 ottobre 2008

venerdì 26 settembre 2008

Return

Sono stata assente per questo lungo tempo per molti motivi.Innanzitutto mi sono allenata per le gare del 14-15,ma ho dovuto anche trascrivere il mio secondo plibro sul computer (140 pgg,non una sciocchezza):una faticaccia. Cmnq ora sono tornata,spero di poter scrivere più spesso di prima.Visitatemi sul mio nuovo blo:geajournal.ilcannocchiale.it

giovedì 7 agosto 2008

La meglio gioventù




Forse la vita non è quella che avremmo voluto, ma il meglio della nostra gioventù resta, indelebile e incisivo. Pubblico e privato si compenetrano con naturalezza in La meglio gioventù, la fonte poetica del titolo (Pasolini) si rigenera in un intrigante melodramma familiare (Fassbinder). L’originalità della sceneggiatura sta anche nel peso drammaturgico affidato alla psichiatria (titolo alternativo “la meglio psichiatria”?) che il film “osa” proporre come chiave di lettura di un passaggio generazionale tormentato come quello dagli anni ’60 a oggi: il bisogno di ordine che porta al nichilismo, l’accettazione dell'incompiutezza e della casualità come via all’armonia esistenziale.Si parte dal ’66 quando Nicola Carati (Luigi Lo Cascio), giovane studente di medicina supera brillantemente un esame e si accinge al mitico viaggio verso il nord, col fratello Matteo (Alessio Boni) e gli amici Carlo (Fabrizio Giufini) e Berto. Ma la comitiva si sfalda prima ancora della partenza. Matteo e Nicola decidono di prendersi cura di Giorgia (Jasmine Trinca), una giovane dalla psiche disturbata, che Matteo ha conosciuto facendo volontariato in ospedale: quando questi scopre la brutalità dell’elettrochoc, la rapisce, ma il peregrinare con lei dei due fratelli non porta a nulla. Giorgia viene “ripresa” dalle istituzioni; Matteo, non più in animo di viaggiare, si arruola in polizia mentre Nicola, partito alfine da solo, arriva in Svezia, trova lavoro in una falegnameria, scopre l’esperienza di un vivere diverso, libero e alternativo. Quando però, alla televisione, vede le immagini dell’Arno che sommerge Firenze, torna subito in Italia…
È la struttura di La meglio gioventù: il pubblico che s’insinua nel privato, la vicenda personale che si evolve sugli stimoli dell’attualità civile. All’alluvione del ’67 fanno seguito altri eventi salienti: la rivolta studentesca, i lutti del terrorismo, la riforma manicomiale di Basaglia, la strage di Capaci, lo scandalo di tangentopoli. E i sussulti del presente si riflettono sincreticamente nella vita di Nicola e Matteo e dei loro parenti e amici; si rivelano in situazioni, relazioni, drammi che Giordana sa rendere cinema compiuto e coinvolgente.Interpretazioni di memorabile, commossa verosimiglianza… Tra gli Animals (The House Of The Rising Sun) e Astor Piazzola (Oblivion), tra la sotterranea umanità torinese e la caotica familiarità della capitale, nel corso di circa quarant’anni, regia e sceneggiatura (Rulli e Petraglia) saturano, in una profonda emozione schermica, gioie e tragedie di uno stuolo di personaggi indimenticabili, calibratissimi intrecci tra la “piccola” e la “grande” storia: se nel fango di Firenze Nicola conosce la sua Giulia (Sonia Bergamasco), algida pianista, l’insana utopia della lotta armata la strappa inesorabilmente al suo affetto e a quello della figlioletta Sara; la carriera in magistratura della sorella Giovanna (Lidia Vitale) rende testimonianza della violenza mafiosa (omicidio Borsellino), l’alta carica in Banca d'Italia raggiunta da Carlo (nel frattempo sposato alla sorella minore Francesca - Valentina Carnelutti) lo mette nel mirino delle BR, Vitale (Claudio Gioè), l’amico proletario, subisce il licenziamento FIAT, ma sa rifarsi una posizione con una sua impresa di costruzioni; Nicola, psichiatra affermato, ritrova Giorgia segregata, maltrattata, in una delle infami strutture pseudomediche della capitale.
Intanto papà Carati (Andrea Tidona) è morto di tumore e mamma Adriana (Adriana Asti), professoressa impeccabile, tende a vivere in solitudine lo strazio dei suoi lutti. Sì, perché il fulcro, lacerante, di La meglio gioventù sta nel personaggio di Matteo che, dopo aver vissuto con sofferto rigore gli anni della rivolta giovanile (dalla parte delle forze dell’ordine), è sembrato approdare alla felicità nell’incontro con Mirella (Maya Sansa) bibliotecaria-fotografa. Ma per la sua personalità tormentata non c’è pace: la scena del suicidio è di incombente laconicità (quelle scarpe lasciate sul terrazzo), la sequenza del funerale, con quel groviglio di ombrelli scuri che “si apre” per lasciar passare la bara lucente, è un vero gioiello.
A tessere la trama di tutte le vicende resta comunque, sempre, la figura esemplare di Nicola: lo studente universitario intraprendente e aperto di vedute, il marito innamorato che, per salvarle la vita, consegna la moglie brigatista alla polizia, il padre premuroso che vive solo con la figlia, lo psichiatra basagliano amorevole coi pazienti ma incapace di percepire l’angoscia profonda del fratello, il figlio che non trascura la vecchiaia solinga della madre distrutta dal dolore, l’uomo dolce e fiducioso ("tutto quel che esiste è bello") che riceve “in eredità” una donna che lo farà alfine felice, il cittadino che sa ancora scandalizzarsi di fronte alle ipocrisie e alle crudeltà di una società pigra e autoassolutoria, che pratica sempre più il cinismo e meno la solidarietà. La storia di Nicola (e de La meglio gioventù) è racchiusa tra due dialoghi di emblematica efficacia: in apertura, durante l’esame all’università, il professore lo ammonisce “lasci questo paese... è un paese bello e inutile, da distruggere: tutto rimane uguale e immobile, in mano ai dinosauri”; nell’ultima parte quando, come psichiatra, si reca in carcere per assistere un arrestato di mani pulite questi sentenzia “è l'Italia che hanno fatto i nostri padri, mi creda” e Nicola ribatte “no, mio padre no, mi creda anche lei...”.

Il ritorno,la nostalgia,la nuova partenza.







Sono tornata dalla mia vacanza in Slovacchia(la patria di mia madre),ma solo per brevissimo tempo perchè sabato riparto di nuovo.Cosa scrivo?Ho nostalgia.Un'infinita nostalgia dei bellissimi momenti che ho passato e che non torneranno più.Un altro lunghissimo anno dovrò aspettare per rivedere le persone a cui tengo.I flash che mi vengono in mente in ogni momento,quando mangio,quando leggo,quando guardo la tv,anche ora che sto scrivendo,sono innumerevoli:le serate intorno al fuoco con mia zia,mio cugino e Vicky mentre cantiamo"Bella Ciao"(loro con un po' di difficoltà:),i bagni in piscina,le passeggiate nel centro di Bratislava(piena di turisti)la sera mentre in piazza suonano del buon jazz,i tramonti che ho osservato seduta sull'erba vicino al fiume nel mio "piccolo pezzo di paradiso nascosto",i caffè bevuti in compagnia dopo pranzo,mentre parliamo di tutto e di più,la scampagnata in montagna fino alla"Zeleznà Studnicka" e la fatica della salita,le infinite sere passate a giocare"Osadnici z Katanu",le rincorse al centro commerciale,l'indimenticabile sera quando,scesi dall'autobus,abbiamo assistito ad un incidente d'auto ed ho visto(io,futuro medico),per la prima volta,un piede staccato dalla gamba,le passeggiate con Hektor al guinzaglio che ci trascina,l'incontro con Linda e le cinque ore passate a parlare ininterrottamente...Due settimane passate completamente lontano dalla mia vita normale,dalle solite cose,dalle persone di sempre.Due settimane fantastiche ed ora sono di nuovo qui,a riniziare questa mia vita quotidiana.

sabato 12 luglio 2008

Golden Gala a Roma

Una delle esperienze più belle che ho fatto.Ho provato un'emozione grandissima mentre entravo,per la prima volta in vita mia,all'Olimpico di Roma.Le gare me le sono goduta benissimo,dopo siamo scesi con Marta e Luca fino agli spogliatoi e li ci siamo appostati per le foto e gli autografi,bellissimo.Come mi piacerebbe arrivare lì,magari tra qualche anno e partecipare anche io,magari ad un'emozionantissima gara di 400 m piani.Una delle cose che volevo era avere un autografo e magari una foto dal mio mito,la bellissima Blanka Vlasic e sono rimasta delusissima.Appena mi sn avvicinata ha rifiutato con un"No Photo",continuando a parlare al telefonino.Oltre alla sua sgarbatezza,mi ha sorpreso l'altezza:non me l'immaginavo così alta,ma da vicino,devo proprio dirlo,è ancora più bella.Purtroppo non è riuscita a saltare i 2 m nel salto in alto e quindi niente record,al contrario la mitica Yelena Isinbaeva è riuscita a fare il record del mondo in una delle mie discipline preferite,il salto con l'asta,saltando 5.03 m.Proprio quando ha fatto il record noi tre ci trovavamo a pochi metri da lei e abbiamo assistito a questo avvenimento che segnerà al storia:la prima donna che arriva a 5 metri! E io che assisto al secondo meeting d'atletica in vita mia e già vedo un record del mondo!Quando si dice fortuna!
In compenso ho moltissime foto(appena potrò le metterò in questo post) e altrettanti autografi:
Janeth Jepkosgei-Campionessa degli 800 m piani
Ebonie Floyd-400 m piani
Claudio Licciardello-400 m piani
Jeremy Wariner-Campione dei 400 m piani(se la tira un sacco pure lui!)
Poi ne ho molti altri che però non sono riuscita a decifrare.Gli autografi a cui però tenevo di più non sono riuscita ad averli:quello del mitico Irving Saladino,saltatore di lungo che arriva agli 8 m,quello della bellissima Blanka e quello del corridore con gli occhiali,il cubano Dayron Robles che ha superato tutti con uno scatto mitico nei 110 ostacoli.Come riesca a correre con gli occhiali da vista,due orologi,due bracciali e una catena d'oro al collo,questo non lo so.Inoltre volevo l'autografo dell'incredibile Pamela Jelimo che a 18 anni supera negli 800 la campionessa attuale,quella che mi ha fatto l'autografo,Janeth Jepkosgei.

sabato 5 luglio 2008

Un altro piccolo commento alle ultime notizie

Paolo Giordano,a 26 anni,vince il premio Strega.Un mito,davvero.Il suo libro,La solitudine dei numeri primi,parla di come certe persone si sentano sole,perchè diverse e forse anche un po' più speciali degli altri.Un argomento davvero interessante,diretto ai ragazzi,ma anche agli adulti.Complimenti,davvero un'ottimo inizio!
Oscar Pistorius,l'atleta che usa delle protesi al posto delle gambe,non si è qualificato per partecipare alle Olimpidi di PECHINO.Si è giocato questa grandissima occasione per pochi secondi,proprio lui che poteva superare i normodotati anche senza gambe.Mi dispiace davvero molto che non possa andare a Pechino,nessuno più di lui se lo meriterebbe.
P.S.del 12 luglio:ieri al Golden Gala l'ho visto bene da vicino il famoso Pistorius e,nonostante lo ammiri molto,devo ricredermi sul suo merito:il nostro caro sudafricano non ha poi tanto merito,visto che le sue protesi lo aiutano assai.Quando corre lui semplicemente non si stanca,non sente fatica,dolore,sforzo,assolutamente niente,perchè non ha acido lattico quindi,quando gli altri atleti dei 400,dopo l'ultima curva arrivano morti,lui proprio là inizia ad accellerare,non essendo per nulla stanco.

Perchè Barack Obama

Barack Obam ha vinto su Hillary Clinton e io spero che vinca anche su McCain.Perchè?
All'inizio ero propensa più per Hillary,ma poi ho riflettuto:questa simpatica donna si presenta come la moglie di Bill Clinton,non come Hillary Rodham.Gli americani non vogliono che il nuovo governo sia una continuazione di quello di Clinton.Se Hillary si fosse impotsa anzitutto come una donna sola,fiera e indipendente,senza la presenza del marito,certo tutte le donne americane le si sarebbero sentite vicine e l'avrebbero votata.Ciò però non toglie che Hillary sia un'ottima leader e una donna decisa.
Barack Obama costituisce il nuovo sogno americano,"we can","noi possiamo".Io non credo(e forse non mi va nemmeno di credere) che le sue siano solo parole.Io penso che Obama sia quel nuovo vento,anzi quell'aria nuova,di cui abbiamo tutti bisogno.Mi sembra un vero politico che crede nei suoi ideali e che senta davvero il bisogno di condurre un PAESE non per potenza o per guadagno,ma per vocazione.Vai Obama,ce la puoi fare!

venerdì 4 luglio 2008

Alcune piccole considerazioni sul nostro premier


Abbiamo votato Silvio Berlusconi come nostro leader.Certamente è un uomo capace,furbo,sa muoversi in politica,ma questo non fa di lui un uomo nel vero senso della parola.è una sottospecie di uomo,un surrogato di uomo.Come quei caffè in polvere senza nessun sapore che vendono nei grandi magazzini.Io non sono schierata da nessuna parte politica,sono del tutto imparziale e giudico ciò che vedo:abbiamo eletto un cialtrone che si aggiusta i fatti suoi,forse fa pure qualche legge giusta,non critico tutto,ma egli essenzialmente rappresta il lato peggiore dell'Italia:L'Italia che mangia,beve e truffa.S.Berlusconi è un attore,bravissimo,che ci ha fregato tutti,ha fatto le alleanze giuste,è stato lungimirante ed è tornato a sedersi sul suo trono per essere potente.In fondo è questo che lui vuole:essere il padrone e se ne frega dell'Italia e dei suoi problemi.
Consideriamo sua moglie:non la voglio eleggere vittima,ma Veronica Lario è una povera donna.Vivrà pure in una villa,avrà mille vestiti,frequenterà l'alta società,sarà felice cn i suoi figli,ma deve fare perennemente buon viso a cattivo gioco.Deve fingere anche lei e dunque abbiamo due attori,uno meglio dell'altro.In Italia per trovare la verità bisogna scavare dei tunnel profondissimi.
Altro punto,i nuovi ministri donne:dovrei essere felice io,una ragazza,che così tante donne ci rappresentano in Parlamento.Sarei felice se ci fossero arrivate cn le proprie gambe,come avviene in altri paesi dell'Europa e del mondo,e non passando per il letto di Berlusconi.Non so che ministro può essere una donna che prima faceva la valletta.è successo uno scandalo con Sarkozy che pubblicamente lascia la moglie e si risposa con la nostra Carla Bruni,Berlusconi nn dà scandali,ma si diverte comunque,è prudente:non sposa nessuno e ottiene lo stesso tutto.
In fondo,ci piace Berlusconi come premier?Forse non tanto e dobbiamo tenercelo lo stesso.La verità e che Berlusconi ci ha stufato,ma l'abbiamo votato perchè era il male minore e il più convincente,cadendo di nuovo però nella sua trappola.
Come mi piace ripetere:c'è bisogno d'aria nuova!

giovedì 26 giugno 2008

Mi piace....






Leggere un libro,sottolineare e scrivere le note a fianco.
La bicicletta very basic in città.
Il basco alla francese.
Il panorama sulle calette per ripararsi dal troppo sole.
Ascoltare Faber,Guccini o il mitico Lucio.
Scrivere su un tetto sotto un bel cielo stellato.
Uscire portando nella borsa sempre un bloc-notes.
Leggere in bus o in metro.
Incontrarsi sui lidi in spiaggia,d'inverno però,magari con un po' di foschia e il vento che agita il mare.
Piangere sotto un temporale,magari davanti all'ingresso di un cinema.
Interessarmi alla vela e a Luna Rossa.
Suonare la chitarra(almeno provarci)intorno al fuoco e cantare vecchie canzoni partigiane.
Andare in un casolare in campagna e scrivere guardando il bosco che lo circonda.
Fumare sigarette straniere e usare i fiammiferi al posto dell'accendino(quando e se fumerò).
Guardare LA7 e i film in seconda serata.
Andare in mezzo al fiume con gli stivali di gomma di nonna Maria.
La vecchia 500 .
Le tende da campeggio in montagna.
Le gonne e le bandane hippy che trovi ai mercatini dell'usato.
Tuffarmi nel mare dagli scogli più alti.
Andare in bici sotto al sole d'agosto in mezzo ai campi di grano.
Sfogliare i quotidiani e ritrovarmi le dita nere d'inchiostro.
Perdermi nei boschi alla ricerca di sentieri nascosti.
La nebbia e l'autunno.
I sobborghi delle città,le vecchie case,i bambini che giocano tra i panni stesi.
I fari che illuminano la notte,indicano la via.
Osservare la tempesta: il vento che sconvolge le onde del mare,il cielo plumbeo,i fulmini d'argento.
L'India e l'Irlanda.

Salviamo i Record Store e le piccole librerie


Avete mai notato che nelle nostre città stanno scomparendo i cosiddetti "Record store" e le librerie dell'usato?
I "Record Store" sono quei bugigattoli polverosi dove ci si può immergere(o nascondere) e rimanere lì per ore e ore a spulciare e cercare dischi di ogni tipo,magari anche pezzi rari.Così per le librerie:non vi mancano quei negozietti piccolini,anche questi del tutto impolverati,con la luce offuscata,pieni di scaffali e tavoli,dove la testa del negoziante sbuca all'improvviso da dietro un poltrona?A me sì,ma proprio tanto!Come vorrei che le nostre città ritornassero quelle di un tempo,belle e romantiche,con meno macchine e non mi dispiacerebbe affatto prendere il tram o l'autobusper spostarmi(e magari anche la bici!)Ormai Internet ci domina,preferiamo scaricare là,oppure ci controllano le case discografiche che ci fanno pagare prezzi troppo alti per un Cd.
Ho saputo però che il 19 aprile è il giorno dei Record Store che forse ci mancano davvero se abbiamo deciso di dedicarvi un giorno per "festeggiarli".

giovedì 19 giugno 2008

Dovrò ricredermi?


«Vi sono innumerevoli forme di oppressione, alcune più sottili delle altre, talvolta abbellite dal richiamo alla giustizia sociale, talaltra mascherate dalla scusa della sicurezza. Per questo, riconoscere e denunciare il subdolo meccanismo psicologico per mezzo del quale i nemici della libertà cercano di indurci ad accettare una servitù volontaria è uno dei compiti più urgenti del nostro tempo». Così scrive Alvaro Vargas Llosa nell’introduzione de “Il mito Che Guevara e il futuro della libertà” .Nel resto del libro, l’autore si dedica a questo compito demolendo Ernesto Che Guevara, l’icona alla quale si richiamano movimenti più o meno rivoluzionari e, almeno in America Latina, uomini politici di primo piano come il venezuelano Hugo Chávez. Oltre, naturalmente, a Fidel Castro.

Il Che è diventato un simbolo di libertà, uguaglianza, ribellione al dispotismo. Addirittura pacifismo. Vargas Llosa sottolinea il primo paradosso. Le icone vendono bene: «Guevara, che tanto (o poco?) ha fatto per abbattere il capitalismo, è oggi ridotto al più classico marchio capitalista». In effetti, il suo volto adorna «tazze, felpe, accendini, portachiavi, berretti, sciarpe, bandane, camicie, borse, jeans, confezioni di the alle erbe». P.S.personale:questa teoria non è valida,perchè non è certo colpa di Ernesto Guevara se orami è diventato un mito. Forse qst commercio nato intorno alla sua immagine è un paradosso,ma è una teoria che nn regge e che non ha ulla a che fare con ciò che Che Guevara ha fatto.
Ministro dell’Industria incompetente
È lo stesso Guevara a sintetizzare il proprio sanguinario ideale di giustizia nel suo “Messaggio alla Tricontinentale” (1967): «L’odio come fattore di lotta - l’odio intransigente contro il nemico - che spinge oltre i limiti naturali dell’essere umano e lo trasforma in una reale, violenta, selettiva e fredda macchina per uccidere». «Selettiva» fino a un certo punto. Nella prima metà del 1959, a rivoluzione ormai conclusa, Guevara dirige la prigione di La Cabaña, anche nota come “galera de la muerte”. I nemici politici sono sottoposti a processi sommari. Il Che impartisce disposizioni precise ai membri del tribunale: gli accusati sono tutti assassini e devono finire al muro. Stime attendibili parlano di 400 esecuzioni in meno di sei mesi. Forte di questa esperienza, il Che crea, insieme con Fidel, l’apparato di polizia che ridurrà in schiavitù sei milioni e mezzo di cubani. Nel 1961, dopo la fallita invasione della Baia dei Porci, il nuovo Stato di polizia si consolida. Secondo il Che è l’occasione buona per far sì che i contro-rivoluzionari «non rialzino mai più la testa». La categoria “contro-rivoluzionario” è intesa nel modo più estensivo possibile. Le porte dei campi di concentramento progressivamente si spalancano per «dissidenti, omosessuali, vittime dell’Aids, cattolici, testimoni di Geova, sacerdoti afro-cubani e altri indesiderabili». C’è un aspetto poco noto che merita di essere descritto: il moralismo del Che. «Nel 1958 - scrive Vargas Llosa - dopo aver preso la città di Sancti Spiritus, Guevara cercò (senza successo) di imporre una sorta di shar’ia regolamentando i rapporti fra i sessi, l’uso dell’alcol e le scommesse informali». Il tutto all’insegna di un puritanesimo che il comandante non si sognava neppure di applicare nella sua vita personale.

Anche l’ideale collettivista poggia su massime non esattamente democratiche quali: «Le masse in lotta approvano la rapina delle banche, perché in esse non è depositato uno solo dei loro soldi». Il metro di misura della bontà delle riforme economiche consiste nel numero di individui «che capiscono che nella nuova società non c’è posto per loro». Fra il 1959 e il 1961, Guevara ha in mano le leve dell’economia cubana, prima come direttore della Banca Nazionale, poi come ministro dell’Industria. I risultati sono disastrosi. In quel periodo, scrive Vargas Llosa, «si verificò il crollo pressoché completo della produzione di zucchero, l’industrializzazione fallì del tutto e si dovette ricorrere al razionamento». La riforma agraria fu un affare per i burocrati: le terre sottratte ai ricchi non finirono ai contadini ma agli uomini dell’apparato. Fra il 1961 e il 1963 il raccolto si ridusse della metà.

Le spedizioni in Congo e Bolivia
Perfino l’immagine di genio della guerriglia mostra qualche crepa. Il maggiore successo di Guevara contro Batista, la conquista della città di Santa Clara, è stato messo in discussione di recente. Pare infatti che la resa fu concordata in cambio di una forte somma di denaro. I gruppi di guerriglieri organizzati in Nicaragua, Repubblica Dominicana, Panama e Haiti finirono presto e male. Disastrosa la spedizione in Congo. Guevara si schierò al fianco di due ribelli contro il regime congolese appoggiato dagli Usa. Il primo si chiamava Mulele. Dopo aver preso la città di Stanleyville fece vedere di che pasta era fatto: fu assassinato chiunque sapesse leggere e portasse la cravatta. Il secondo era Laurent Kabila, un altro assassino patentato, come risulterà evidente negli anni Novanta. Nel 1965 Guevara capì che la partita era persa e cambiò aria. Salì al potere Mobutu che instaurò una tirannia destinata a durare decenni. La missione in Bolivia fu invece dilettantesca. Il Che non si accorse di non avere l’appoggio né dei contadini né del partito comunista boliviano. Fu catturato nella gola dello Yuro subito dopo aver incontrato l’intellettuale francese Régis Debray. Il giorno dopo, 9 ottobre 1967 viene ucciso.

Tirando le somme, Vargas Llosa sostiene che in fondo Che Guevara fu molto simile al dittatore Batista, rispetto al quale fu però più spietato ed efficiente. In Guevara riemergono le costanti del potere in America Latina: il caudillismo, cioè l’influenza dominante di una figura autoritaria nel sistema di governo; e il collettivismo, cioè il disprezzo per l’individuo, la proprietà privata, il capitalismo. Caratteristiche evidenti negli attuali regimi venezuelano e boliviano.
Impressioni personali
Dunque,il nostro amato Che Guevara non è un eroe?Non è quel mito a cui si rifanno moltissimi giovani?Non so cosa pensare,dovrebbero essere i fatti a parlare,ma se anche questi possono essere interpretati in mille modi e possono avere lati nascosti,cosa fare?Da molto tempo considero Che Guevara un mito,anche non essendo comunista ed ora questo documento,che pur si basa su fonti attendibili,mi,diciamo,"sconvolge".Che Guevara è il guerillero heroico,il rivoluzionario dell'utopia ed ora....
Dovrò rifletterci un po' su,in effetti non è tutto oro quel che luccica,però mi dispiace.Un po' come quando la mia prof d'italiano ha "scoperto"(nn è accertato)che il nostro Ignazio Silone,che ha scritto libri bellissimi sulla libertà e sugli orrori del fascismo, era lui stesso una spia fascista.

lunedì 9 giugno 2008

Finita la scuola-IV C addio-

FINITA LA SCUOLA,che meraviglia!Niente materie da recuperare,niente esami di riparazione,promossa a pieni voti con un mirabolante 10 in geografia( e la nostra geografia è geografia politica,abbiamo trattato temi di interesse globale come sottosviluppo,globalizzazione,terrorismo,immigrazione,sovrappopolazione,emergenza fame,problemi ambientali).Ora sono pronta per godermi quest'estate che dovrà essere fantastica,mi dedicherò a leggere(ho una lista di libri che non finisce più),a fare le mie gare d'atletica( e spero di vincere qualcosa.N.B.d'ora in poi voglio solo numeri pari,quelli dispari mi hanno portato sfortuna)di conseguenza ad allenarmi,a scrivere e a documentarmi quindi per il mio libro,a fare volontariato(sempre se mi rispondono)e poi in piscina e in bici cn le amiche qui in città:qst è la prima parte delle mie vacanze.La seconda parte starò in completo relax al paese di mamma(quindi in Slovacchia) e poi in Spagna o in Francia cn i miei genitori.Qst sarà la mia estate.
L'altra ipotesi di come passare l'estate,ma puramente immaginaria o realizzabile solo tra molto molto molto tempo,è qst:partire da sola o cn un paio di amiche o cn una persona speciale(non il simil-rivoluzionario però che parte quest'anno e nn so più dv andrà),scegliere una meta(opterei per il Sud America o la Grecia) e arrivarci cn mezzi di fortuna(a piedi,in autostop quindi in macchinaa altrui,in camion,in motocicletta come Ernesto da giovane,in nave,in treno).Passare quindi un'estate memorabile alla ricerca di sensazioni nuove da fermare nel cuore per sempre,vivere in mezzo alla natura:niente hotel,camere d'albergo e simili...dormire nei prati o,che ne so,da qualche parte ,nelle tende e nei sacchi a pelo,in mezzo alle montagne del Sud America,con sulla testa cieli stellati e tramonti,a pochi passi il mare blu,dietro alle spalle i ghiacci della Patagonia,vedere le città degli Incas e poi provare emozioni estreme come buttarsi dal paracadute,arrampicarsi e fare immersioni subacquee.Qst è la mia estate ipotetica.

martedì 3 giugno 2008

Questi giorni...

Risultati di due giorni di gare sportive:
300 metri piani:56'7''
salto in lungo:3.37 metri
I 300 metri nn sn andati malissimo,contando che mi ero preparata per il triplo e poi nn me l'hanno fatto fare,il salto in lungo,un disastro(pensare che in allenamento quei 4 metri li ho fatti!,che rabbia!)
Di qst tre giorni di completo relax la cs positiva è che ho iniziato il mio terzo libro,un lavoro a cui tengo assai,perchè racchiude in parte le esperienze del primo anno di liceo(che poi è un IV ginnasio),le impressioni e il primo approccio con la politica,nonchè una passione per gli anni ruggenti,il '68.

2 giugno 2008 Festa della Repubblica

Forse è un po' tardi per parlare del 2 giugno,ma prima nn ne ho avuto il tempo.Lunedì abbiamo commemorato la nascita della nostra Repubblica,quando,60 anni fa,ci siamo liberati contemporaneamente della monarchia e della dittatura,nonchè della guerra.Abbiamo fatto la nostra Costituzione,abbiamo iniziato una nuova vita,in nome di quegli ideali che hanno guidati i partigiani durante la Liberazione d'Italia.Bhè,il 2 giugno non è proprio un giorno qualunque.Le basi le abbiamo poste,molte cose sono state fatte,ma bisogna continuare e soprattutto rinnovare un po'.

venerdì 30 maggio 2008

Adelante Adelante

Passa correndo lungo la statale un autotreno carico di sale
Adelante adelante c'è un uomo al volante: ha due occhi che sembra un diavolo
Adelante adelante è in arrivo è distante alla fine di questo tavolo
in questo cavolo di pianura,in questa terra senza misura
che già confonde la notte e il giorno e la partenza con il ritorno
e la ricchezza con il rumore e il diritto con il favore
e l'innocente col criminale e il diritto col Carnevale
Passa correndo lungo la statale un autotreno carico di sale
Da Torino a Palermo,dal Cielo al'inferno,dall'Olimpico al quirinale
da Torino a Palermo,dal futuro al moderno,dalle fabbriche alle lampare
In questa terra senza più fiumi,in questa terra con molti fumi
Tra questa gente che non ha più cuore e tra questi soldi che non hanno odore
E queste strade senza più legge e queste stalle senza più gregge
senza più padri da ricordare,senza più figli da rispettare
Passa correndo lungo la statale un autotreno carico di sale
Adelante adelante c'è un uomo al volante:c'è un ombra sulla pianura
Adelante adelante il destino è distante alla fine dell'avventura
e si nasconde in un polverone,nell'orizzonte di un'acquazzone
e nei vapori della benzina diventa musica dell mattina
le meraviglie sudamericane e il companatico senza pane
l'arcobaleno sotto alle scale e il Paradiso in un temporale
Adelante adelante c'è un uomo al volante: ha due occhi che sembra un diavolo
Francesco De Gregori
Vedete un po' se ci capite qualcosa...De Gregori è davvero il massimo dell'Ermetismo.